La vita è movimento, percepisco il presente e costruisco il futuro


Tutto comincia per dare risposta ad un bisogno. Anche il lavoro di adattamento degli strumenti ha avuto avvio per rispondere ad un bisogno: quello di coinvolgere le persone non vedenti nell’utilizzo del PAS ed oggi ha circa un quarto di secolo alle spalle. Molte conoscenze attuali sulla plasticità cerebrale erano all’epoca agli albori, per me era un mondo da scoprire e c’era un aspetto specifico, legato alla minorazione visiva, che mi premeva comprendere: in una persona vedente un’ampia parte del cervello è direttamente o indirettamente impegnata nella ricezione, nell’interpretazione, nell’utilizzo e nella memorizzazione di immagini visive che influenzano e, spesso, determinano comportamenti immediati ed apprendimenti a breve ed a lungo termine che incidono sulla pianificazione del futuro. Quando qualche cosa non funziona,
il cervello, che è molto adattabile (plastico), utilizza strategie di lavoro diverse. Riducendo il discorso a termini estremamente semplici, forse addirittura semplicistici, mi domandavo: come vengono utilizzate da chi non vede, quelle zone del cervello adibite alla vista?
E’ una domanda cui le neuroscienze stanno fornendo risposte molto stimolanti, ed ancora più stimolanti nuovi interrogativi.


[…]
La maggiore rete neurale coinvolta nel riconoscimento visivo degli oggetti per le persone dotate della vista è la stessa che nei ciechi si attiva con il tocco. Queste osservazioni hanno portato a ipotizzare che il cervello sia una “macchina dei compiti” il cui scopo è svolgere mansioni, come individuare il movimento o gli oggetti nel mondo, anziché un sistema organizzato intorno a sensi specifici.

L’intelligenza dinamica. L’evoluzione continua dei circuiti del nostro cervello,
David Eagleman Corbaccio, 2021

Il centro che dirigo si chiama CRESCI Centro di Riferimento Educativo per lo Sviluppo Cognitivo Integrato.
INTEGRAZIONE è l’elemento chiave del nostro pensiero, l’impostazione che ci caratterizza. L’integrazione tra i diversi sensi, tra mente e corpo, tra affettivo e cognitivo è tra gli aspetti fondamentali.
Feuerstein lavora molto sull’acquisizione di consapevolezza delle proprie strategie di lavoro e sulla capacità di porre tale consapevolezza a disposizione del gruppo per “dare e ricevere” competenza.
Ogni persona è una risorsa insostituibile. Chi ha esigenze educative speciali è particolarmente utile perché porta con sé il bisogno di riflessione ed approfondimento da parte di chi con lui lavora. E’ vero che ha bisogno di ricevere supporto dagli altri, ma è altrettanto vero che ha molto da dare e può essere utile per l’arricchimento reciproco nel gruppo in cui è inserito. L’essere umano è un essere sociale: viviamo in rete.
La rete può essere un vincolo, un freno, un impedimento al movimento.
La rete può essere un sostegno in cui ogni singolo elemento fa da supporto agli elementi circostanti. Il concetto di ambiente attivo, modificante in positivo, promotore di crescita e di autonomia, riconosce e promuove il valore della rete, cercando tutti i canali possibili per vivificare la comunicazione e potenziarla.
Da anni di attività con la minorazione visiva sono nate riflessioni, strategie di lavoro, conoscenze, ed anche strumenti, utilizzati con tutti, tra cui il TCAL: Apprendimento a tre canali, inserito nel Programma di Arricchimento strumentale Basic ma valido in ogni momento del percorso di vita, anche in età adulta in
persone ad alto funzionamento cognitivo.