Articolo in riferimento al post di Facebook della nostra pagina di CRESCI riguardante Pesach.
Traiamo dalla Torà una riflessione fondamentale:
Al momento dell’uscita dall’Egitto, Il Signore informa che andavano segnati gli stipiti e l’architrave per indicare le porte delle case ebraiche. Mosè, invece, riferisce al popolo che andavano segnati l’architrave e gli stipiti. Come mai questa inversione? I maestri spiegano che gli stipiti sono il simbolo della nuova generazione, quella che ha la forza della gioventù e serve da sostegno, mentre l’architrave è il simbolo della generazione precedente che ha l’esperienza e, stando al di sopra, protegge chi deve ancora crescere.
Il fatto che venga nominato per primo una volta lo stipite ed una volta l’architrave, sta a significare che sono complementari: la forza della gioventù non serve senza l’esperienza di chi ci ha preceduti, l’esperienza non serve se non la trasmettiamo ai giovani che hanno la forza per portarla avanti.
Dalla lettura dell’hagadà che delinea i rituali della cerimonia di Pesach intorno al tavolo in cui verranno consumati cibi tradizionali, traiamo altri importanti insegnamenti. Ne riporto uno che ritengo particolarmente significativo:
i Maestri hanno immaginato quattro figli che rappresentano quattro modi di essere, quattro atteggiamenti nei confronti della vita: il saggio e sapiente, il semplice, il ribelle e colui che non è in grado di porre domande.
Ognuno dei quattro figli pone interrogativi che si differenziano per contenuto e per forma.
Ognuno dei quattro figli riceve risposte adeguate al tono con cui sono state poste ed al livello di conoscenza e preparazione che lasciano intuire.
Sono presi in considerazione anche due figli con esigenze molto specifiche: il figlio, contestatore ed il figlio che in autonomia non saprebbe partecipare alla discussione.
Il primo ha bisogno di essere coinvolto ed accolto nel suo sentirsi “altro” “diverso e distaccato. Va ascoltato nei suoi pensieri di divergenza rispetto a quanto viene proposto e va messo nelle condizioni di cogliere le conseguenze di alcune azioni .
Il secondo deve essere accompagnato e guidato a costruire strumenti personali di
riflessione e comunicazione.
Ma desidero aggiungere un’altra riflessione: ognuno di noi in momenti diversi, in ambiti diversi, per argomenti diversi può personificare tutti e quattro i figli, avendo bisogno di tipi di mediazione diversi da parte della sua rete sociale.